«I nostri primi interventi si sono concentrati sui beni di prima necessità. Con il passare dei mesi sono stati creati numerosi campi di tende e containers per le centinaia di migliaia di sfollati che sono rimasti senza una casa e non si sono potuti spostare in una zona non colpita dal sisma» racconta Alessandro Cadorin, operatore di Caritas Italiana in Turchia in risposta all’emergenza del terremoto. «Al momento la ricostruzione è ancora lontana e chissà ancora per quanto tempo lo sarà. Per cui tutti i nostri sforzi si stanno concentrando sul miglioramento delle condizioni di vita e sul sostegno a queste persone».  

Grazie al presente progetto, promosso dalla campagna, si vuole sostenere la rete Caritas in Turchia focalizzandosi su due settori principali: l’aiuto umanitario ed i mezzi di sussistenza (livelihood).  

In particolare, si intende:   

– fornire una risposta ai bisogni di base, con particolare attenzione ai più vulnerabili: aiuti alimentari, acqua e beni di prima necessità (come vestiario, kit per l’igiene, kit sanitari, materassi e coperte, kit per neonati, ecc.);   

– riabilitare le attività economiche a gestione famigliare (es. laboratori di cucito, attività agricole…).

Il sostegno materiale sia nella fase di emergenza che in quella di riabilitazione, sarà affiancato da azioni in grado di favorire la ricomposizione dei legami comunitari, sostenendo percorsi volti a rafforzare le relazioni e la coesione sociale ferite dalla violenza del sisma.  

Organizzazione

Caritas Turchia

Località

Turchia sud-orientale – Provincia di Hatay 

Storie dal campo

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