ETIOPIA -L’EREDITA’ DI PAOLO CANEVA PER LE DONNE DI GORO
di Comitato Collegamento Cattolici per una Civiltà dell’Amore
Paolo Caneva, friulano, sposato e con cinque figli, dei quali una adottata, vive ad Addis Abeba da 16 anni come missionario laico Fidei Donum inviato dal Vescovo di Udine. Da 15 anni collabora con l’Ordine dell’Imitazione di Cristo, una congregazione di sacerdoti indiani, conosciuti come Padri di Betania.
Referente del Micro Progetto – percorsi di risposta efficace ai bisogni essenziali come cibo, casa, salute, scuola, acqua delle comunità – del Comitato Collegamento Cattolici per una Civiltà dell’Amore è stato impegnato nella Missione a Goro, un piccolo villaggio di circa 3.000 persone che si trova a 140 chilometri da Addis Abeba.
Un intervento agricolo, che si divide in due fasi, che offre l’opportunità a 10 donne di creare un’impresa cooperativa e coltivare 2 ettari di terreno per produrre circa 2.000 kg di Tef, una granaglia locale. A questa attività c’è l’intenzione di acquistare un mulino per la macinatura del Teff e dei fornelli per la cottura della Enjera, il pane tipico locale.
Di questa i 30% è distribuita nella mensa della scuola della Missione, garantendo ai 380 bambini una sicurezza e diversificazione alimentare. Il restante 70% di questa Enjeira è, invece, venduta al mercato locale dalle donne per poter e ripagare i costi d’impresa e, al contempo, garantirsi il loro sostentamento.
Si prevede anche la formazione, della durata di due-tre settimane, per le 10 donne, tenuta da un esperto italiano su concetti base di economia, contabilità e aspetti legali, ponendo soprattutto l’attenzione sul corretto funzionamento di una cooperativa agricola.
La prima fase dell’intervento si è sviluppata negli scorsi mesi, quando si è 2 ettari di terreno per l’agricoltura, a 2 chilometri dal villaggio. Un ettaro è stato lavorato utilizzando sia il metodo dell’aratura manuale che con il trattore. L’altro ettaro, situato in una zona remota e senza accessi per le macchine, ha consentito solo l’uso del bue.
La prematura scomparsa di Paolo ha in parte rallentato l’attuazione della seconda fase prevista per l’intervento, tuttavia l’Associazione confida nella sua ripresa a breve grazie al suo sostituto, Padre Reji.
Presto si darà seguito all’aratura della terra per la seconda volta, alla semina, alla selezione delle donne per il progetto, alla formazione così come previsto e nel ricordo di Paolo Caneva.