Siria – Gli angeli di Annie e Marie, signore anziane di Aleppo, sono le volontarie dei Maristi blu
di Angela Petenzi, Fondazione Marista per la Solidarietà Internazionale
La casa è simile a quella degli anziani di tutto il mondo. Mobili datati, fotografie testimoni di tanti momenti, poi ninnoli e quadri religiosi in un pot pouri di cose che raccontano la vita di una famiglia.
Annie si guarda in torno alla ricerca di una sedia per far accomodare le volontarie dei Maristi Blu che, come ogni giorno, sono venute a portarle un pasto caldo. Da mesi riceve la loro visita quotidiana, un appuntamento che le ha cambiato lo scorrere delle giornate.
Questi due angeli vestiti di blu non solo le portano un pasto buono e nutriente, ma soprattutto le consegnano parole di conforto e sorrisi che non riceveva da tempo, e che le riempiono il cuore. Non ci sono più tanti vicini nelle case a fianco alla sua e fino a qualche tempo fa lei riceveva solo le visite sporadiche di qualche lontano parente.
Negli anni passati viveva con sua sorella, ma ora che lei è morta è rimasta sola senza risorse. Le mancano le forze per poter andare avanti e per uscire, anche semplicemente per andare a fare la spesa e procurarsi ciò di cui vivere. A 87 anni è difficile vivere in un paese in guerra, così come per lei lo è per i molti anziani rimasti soli ad Aleppo, la cui vita è una fatica talvolta insormontabile.
“I nostri figli sono partiti, non potevano rimanere e avevano diritto ad un futuro migliore. Noi non potevamo seguirli e siamo rimasti. Conosco tanti che hanno salutato i loro figli sotto i bombardamenti nella speranza che almeno loro potessero ricostruirsi una vita con un futuro. Chi è rimasto è qui, perché non poteva partire.”
Marie ha 83 anni ed è vedova, ha solo un figlio maschio, Houda, sposato con due bambini. È molto povera, soprattutto da dopo la morte del marito è rimasta completamente senza risorse. Per questo fu costretta ad andare a vivere con la famiglia della figlia, che insieme alla sua famiglia, con lo scoppio della guerra, è scappata e si è rifugiata ad Irbil, nel Kurdistan iracheno, lasciando Marie completamente sola. Oggi, soffre di importanti problemi cardiaci, i suoi movimenti sono molto limitati ed i cinque piani di scale sono per lei proibitivi. Non è più in grado di uscire per fare la spesa, alla quale pensava un vicino di casa.
Poi sono arrivati le volontarie dei Maristi Blu che l’hanno rassicurata che da quel momento si sarebbero occupate di lei portandole ogni giorno un pasto caldo. Le due giovani volontarie, molto gentili, ogni giorno intorno alle 13 le portano un delizioso pasto caldo con pane e frutta. Il loro sorriso, i loro modi, l’ascoltarla e la loro presenza sono come la luce di una candela accesa che illumina di speranza la sua vita così triste.
Annie e Marie sono due degli anziani seguiti dal programma “Solidarité Coeur-ona” dei Maristi Blu ad Aleppo, grazie al quale è prevista la distribuzione di pasti caldi per gli anziani che vivono soli, che non possono contare su nessun familiare in questa terra sconvolta dalla guerra. Alcuni sono costretti a letto o malati e, a causa del confinamento per la pandemia, non avevano più nessuno che portasse loro da mangiare.
Alcuni vivono in un’unica stanza con figli grandi con disabilità, altri sono in uno stato di solitudine ciechi, altri ancora sono entrati in un isolamento che li ha portati alla depressione ed a soffrire di altre malattie.
Negli ultimi 3 mesi, le donne dei volontari dei Maristi Blu cucinano un pasto caldo ogni mattina che, intorno alle 13:00, le più giovani distribuiscono nelle diverse case degli anziani che seguono. Insieme al pasto portano anche del pane e della frutta.
La vera cura per questi anziani soli è soprattutto loro presenza, il loro ascolto e l’eventuale assistenza questo è il vero tocca sana per queste persone.
“Da quando sono entrata in questo programma” dice Annie “le mie giornate hanno una nuova speranza. Sapere che delle persone si occupano di me, che mi portano delle buone cose da mangiare ha fatto migliorare la mia salute tanto che ho ripreso a parlare, dopo tanto tempo. Ogni giorno conto i minuti che mi separano dall’ arrivo dei miei angeli blu. Sono così gentili nel di visitarmi e di portarmi da mangiare. Sono sempre sorridenti. Il pasto caldo poi è molto buono e mi consente di sentire una nuova forza. Mi piace quando chiacchieriamo di tante cose e riusciamo perfino a ridere. Mi sento come sollevata dal grande peso della mia solitudine”.
Con uno sguardo intenso si rivolge alle foto appoggiate sulla credenza e alle volontarie dei Maristi Blu: “Quando incontro questi giovani non solo ho una nuova speranza per la mia vita, ma anche per il mio Paese. Finché ci saranno giovani così una ricostruzione ed un futuro è possibile.”