Good Shepherd International Foundation – Cile

La Good Shepherd International Foundation – GSIF – opera da molti anni in Cile in collaborazione con la Fundación Madre Josefa per realizzare iniziative di protezione e promozione dei diritti dei migranti, in particolare donne, attraverso percorsi per una migrazione sicura e offrendo supporto per l’integrazione sociale e economica delle persone che hanno abbandonato paesi come Bolivia, Colombia, Haiti e Venezuela per arrivare in Cile.

La popolazione dei migranti in America Latina è la più colpita dalla pandemia: le misure adottate dai governi, in particolare la chiusura delle frontiere e l’isolamento, hanno esacerbato le già gravi condizioni di precarietà vissute da molti migranti nella regione. L’alto tasso di impiego nel settore informale, l’insicurezza del lavoro, le condizioni di vita sovraffollate e precarie e l’accesso limitato ai servizi sanitari e alla sicurezza sociale, hanno reso le famiglie migranti che vivono in Cile più vulnerabili ai rischi associati al virus. Molte di queste famiglie sono entrate nel paese in modo non autorizzato e non avendo documenti validi per il soggiorno non hanno possibilità di ricevere alcun sostegno dal Governo cileno durante la pandemia, con il risultato di ampliare le disuguaglianze e i divari preesistenti con la popolazione locale in termini di diritto al cibo e alla salute.

Per rispondere all’aggravamento delle condizioni economiche e sociali dei migranti che usufruiscono dei servizi dei centri di ascolto e assistenza per i migranti delle missioni di Iquique, La Serena, Puente Alto, Talca e Temuco, a seguito della pandemia di corona virus, l’Organizzazione ha avviato un progetto di emergenza anche per ridurre l’alto rischio di contagio da COVID-19 e continuare a contrastare la povertà e la violenza di genere nelle famiglie, considerate le drammatiche condizioni di vita e le reti di sostegno ulteriormente indebolite dall’isolamento fisico e sociale che è stato imposto nel paese.

Si fornisce assistenza di base a circa 900 famiglie migranti che si trovano in situazione di maggiore difficoltà per l’emergenza sanitaria, con la collaborazione dei fornitori locali saranno distribuiti circa 600 pacchi alimentari e 300 kit igienici per il consumo familiare, che comprendono anche i pannolini e i prodotti per l’igiene dei neonati.

Si stanno realizzando, inoltre, attività informative e di sensibilizzazione per la prevenzione del COVID-19, anche con l’utilizzo dei social media e con il coinvolgimento dei datori di lavoro locali, attività aggiunte a quelle per la prevenzione della tratta di esseri umani e della violenza contro le donne.

Si potenzierà, inoltre, il servizio Fono Migrantes, svolto da psicologi e assistenti sociali per fornire supporto e accompagnamento sociale-emotivo alla popolazione migrante in condizioni di isolamento e ulteriore marginalità dovute alla situazione odierna e ad alto rischio di violenza di genere.

Le donne ospiti della Casa di Accoglienza per le madri sole migranti o le donne in situazioni di vulnerabilità a Talca, che partecipano alle attività del Centro di formazione professionale, hanno poi avviato la produzione di maschere in stoffa, seguendo le procedure indicate dall’Ospedale regionale della città, per distribuirle alla comunità delle famiglie migranti di Talca.


Organizzazione


Località

America Latina – Iquique, La Serena, Puente Alto, Talca e Temuco, Cile


Beneficiari diretti

900 famiglie di migranti


Valore dell’intervento

20.000 Euro


Sito web del progetto


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