La rinascita di Magid e Miled, fratelli a Damasco.
Suor Jihane delle Suore della Carità di Santa Giovanna Antida Thouret di Damasco in Siria, Ordine con il quale collabora ENGIM, racconta la storia di Miled e Magid. Una storia di disagio e abbandono, di solitudine e mendicanza, di povertà estrema e di grande solidarietà, che li sta conducendo ad una vera rinascita.
Magid ha 6 anni e Miled ne ha 16, in realtà non si sa esattamente quando siano nati, sono i figli del secondo matrimonio del loro papà, di religione cristiana, con una donna musulmana. Le difficoltà pratiche di questo matrimonio misto hanno provocato nell’uomo un rifiuto sociale, tanto da non aver mai voluto registrare i figli all’anagrafe, rendendoli così, inevitabilmente, “invisibili” di fronte alle autorità di Damasco. La madre li ha abbandonati quando il più piccolo, Magid, era ancora in fasce. Il padre in questo momento si trova in carcere e non è neanche la prima volta che questo accade.
Dall’abbandono della donna, e con il padre perennemente in bilico tra la libertà e il carcere, i due fratellini hanno vissuto nella totale precarietà e perennemente esclusi dalla vita sociale. Negli ultimi mesi, in modo particolare, le loro condizioni di vita si sono ulteriormente aggravate, tanto da spingerli a mendicare per le strade di Damasco e ad indurli a rovistare all’interno dei cassonetti dell’immondizia per cercare un po’ di cibo.
In questa situazione precaria, i due fratellini, periodicamente, si affacciavano al Centro parrocchiale “Doueilaa”, nella quale operano le suore della Carità, per cercare di socializzare con altri bambini. Tuttavia a causa delle loro precarie condizioni igienico sanitarie spesso sono stati allontanati dagli stessi coetanei, impedendo loro di giocare assieme.
Vista la situazione complessa e delicata, Suor Jihane, con il sostegno della sua comunità, si è impegnata di fare il massimo possibile per loro. In prima istanza, ha insegnato loro alcune piccole cose basilari, come la cura personale: fare il bagno, avere abiti nuovi, tagliare i capelli, fare semplici medicazioni, ecc. mentre sul piano dell’alimentazione ha messo a loro disposizione dei pasti sicuri e nutrienti. Inoltre ha cercato un luogo dove farli vivere, per un periodo, come sistemazione temporanea, hanno vissuto in una casa famiglia del quartiere.
Oggi Magid e Miled frequentano stabilmente la Casa delle suore, hanno iniziato, non essendo mai andati a scuola, anche ad imparare i primi rudimenti per leggere e scrivere. Inoltre, grazie all’aiuto di una cuoca, collaboratrice del Centro delle suore della Carità, i due fratellini stanno avendo un importante sostengo sociale: sono stati accolti in casa, nella famiglia di questa collaboratrice. Così il più piccolo, Magid, accompagna la cuoca dalle suore e, allo stesso tempo, riceve un sostegno didattico, svolgendo anche alcune attività ludiche come disegnare ed imparare a conoscere la musica e i suoi strumenti. Mentre il più grande, Miled, sta assistendo il marito della collaboratrice nel suo lavoro nei cantieri edili.
Un altro elemento importantissimo e fondamentale per la rinascita dei due fratellini è l’assistenza legale di un avvocato, che sta cercando una soluzione al problema del loro “riconoscimento” da parte dell’ufficio anagrafico di Damasco. In questo modo avranno la “visibilità” negata, loro malgrado e soprattutto la “dignità” sociale e umana.
Sebbene le condizioni di Magid e Miled siano luigi dall’essere risolte, al momento si sentono protetti e accolti come non era mai accaduto fino ad ora nella loro vita. Nei loro occhi e nei loro sorrisi vi è una felicità insperata.
Suor Jihane racconta che: “Magid, pur non sapendo esprimersi a voce, parla con gli occhi e con il suo sorriso. Lo abbiamo soprannominato il nostro Marcellino pane e vino.”